I nuovi pirati del mare hanno la bandiera nera (di Legambiente)

 

 

I nuovi pirati del mare hanno la bandiera nera (di Legambiente)

I buoni e i cattivi: per Legambiente non bisogna solo premiare le località virtuose che salvaguardano le loro coste e i loro mari, ma si deve far sapere chi fa esattamente l'opposto.
L'associazione ambientalista li identifica come i nuovi pirati del mare ovvero di coloro i quali portano avanti un modello insostenibile e che per questo meritano di ricevere la bandiera nera.
Nello specifico quest'anno sono cinque:
- il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, per il decreto Sviluppo che ha riattivato "le procedure per la ricerca e l'estrazione di petrolio dai fondali marini e per il decreto Rotte, una legge che non è riuscita a vietare i passaggi ravvicinati delle navi da crociera davanti a luoghi delicati" come per esempio l'isola di Capri, di Pantelleria, di San Pietro o delle Eolie;
- il gruppo Costa Crociere, per la vicenda del naufragio all'isola del Giglio; tra le motivazioni "scarsa preparazione dell'equipaggio, per la prassi diffusa di molte navi del gruppo ad effettuare passaggi sottocosta ravvicinati, la gestione della situazione di crisi, ed anche per il progetto di rimozione del relitto non adeguatamente condiviso con il territorio";
- Francesco Bellavista Caltagirone, "l'imprenditore delle costruzioni coinvolto nei progetti dei porti turistici a maggior impatto ambientale, da Imperia a Siracusa, passando per Carrara e il megaporto della Concordia a Fiumicino";
- la Grimaldi Lines, compagnia di navigazione armatrice del Venezia, che "ha perso nelle acque intorno all'isola di Gorgona, nel parco nazionale dell'Arcipelago toscano, due semirimorchi con un carico di 224 fusti tossici contenenti ciascuno 200 kg di cobalto e monossido di molibdeno (per 45 tonnellate totali)"; la società, secondo Legambiente, "nelle ore successive all'evento non ha dimostrato trasparenza nella comunicazione dell'impatto ambientale";
- Raffaele Lombardo, governatore della regione Siciliana, "per aver assecondato e non rigettato la proposta di project financing della Sidra finalizzata alla messa in sicurezza dei tratti di costa in erosione, ma che in realtà prefigura la "svendita" ai privati delle spiagge siciliane"; la regione dovrebbe concedere in uso per 30 anni, estensibili a 50, il demanio marittimo su cui "le società immobiliari interessate potrebbero realizzare attività turistiche di vario genere, incluse la costruzione di nuovi porti, aree commerciali, impianti sportivi e strutture ricettive".





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Argomenti: bandiera nera Legambiente, pirati mare, salvaguardia coste italiane

 

 

 

 

 

 
 

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