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Sfruttare la pressione marina per produrre energia? Per i norvegesi si può fare...
In Norvegia, un team di ricercatori ha progettato un sistema per utilizzare la pressione marina per generare energia elettrica.
Il funzionamento è abbastanza semplice da spiegare: pensate di immergere a grande profondità (variabile tra i 400 e gli 800 metri!) dei serbatoi pieni d'aria e poi di aprirli così da immettere al loro interno l'acqua del mare.
Grazie alla fortissima pressione, l'acqua confluirebbe con una notevole forza che, sfruttata da turbine, potrebbe essere utilizzata per produrre energia.
Rainer Schramm, inventore e fondatore della società Subhydro, ha dichiarato: "Immaginate di aprire una botola in un sottomarino in immersione: l'acqua fluirà all'interno con enorme potenza. Orbene, è proprio questa energia potenziale che noi vogliamo utilizzare. Già altri hanno lanciato l'idea di produrre energia sfruttando la pressione marina di profondità, ma noi siamo i primi al mondo ad applicare una specifica tecnologia per rendere questo possibile e grazie alla collaborazione tra la nostra società e la Sintef (azienda del settore energia, ndr) abbiamo tutte le competenze di cui c'è bisogno per metterla in pratica".
E ha anche aggiunto: "Prevediamo che questo tipo di impianto possa funzionare bene in abbinamento con centrali eoliche offshore. In condizioni di vento forte, l'elettricità prodotta in eccesso può essere utilizzata per pompare l'acqua fuori dai serbatoi così che, quando il vento cessa di spirare o è debole, si può comunque produrre energia sfruttando la pressione marina. Ma lo stesso può essere applicato a centrali solari così si possa continuare a produrre energia elettrica anche di notte".
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Argomenti: pressione marina produzione energia, energia elettrica pressione marina, Subhydro
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