Piu' resistente dell'acciaio, la seta del ragno potrebbe sostituire la plastica

 

 

Piu' resistente dell'acciaio, la seta del ragno potrebbe sostituire la plastica

Forse non tutti sanno che la seta che il ragno secerne per produrre la sua ragnatela ha caratteristiche davvero sorprendenti: è più resistente dell'acciaio, ma al tempo stesso ha un'elevata elasticità che le permette di poter essere allungata più volte e più volte prima di rompersi.
Non solo: in Madagascar esiste un ragno chiamato della Corteccia di Darwin (Caerostris Darwini) il quale è in grado di realizzare una ragnatela che sospende, da un argine all'altro, sopra il letto di un fiume e che ha una resistenza dieci volte superiore a quella del Kevlar, il materiale usato per fare giubbotti antiproiettile.
Orbene, esiste un modo per utilizzare questa seta?
Per molti anni gli scienziati di tutto il mondo hanno cercato di raggiungere questo scopo senza però alcun successo perché i ragni, a differenza dei bachi da seta, secernono pochissime quantità di fibra oltre al fatto che, messi vicini gli uni agli altri, finivano sempre per mangiarsi l'un l'altro.
Ora però le cose sembrano aver preso una piega diversa grazie all'ingegneria genetica.
All'Università del Wyoming (Stati Uniti) team di ricerca guidato dal professor Don Jarvis, infatti, ha iniettato geni di ragno in comuni bachi da seta ottenendo così, in laboratorio, una fibra naturale ad alta resistenza che può essere prodotta in grandi quantità.
L'applicazione più immediata di questo materiale potrebbe essere in ambito medico per rendere più resistenti, ad esempio, i punti di sutura per la riparazione dei muscoli e dei legamenti o anche per impianti medicali.
Ma questa speciale seta potrebbe anche essere utilizzata in tutti quegli ambiti dove, al momento, si utilizzano le fibre sintetiche.
Staremo a vedere...





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Argomenti: seta ragno, bioplastica seta ragno, ingegneria genetica

 

 

 

 

 

 
 

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