Lavando le banconote si potrebbero risparmiare bei... soldoni

 

 

Lavando le banconote si potrebbero risparmiare bei... soldoni

Lo sapevate che ogni anno nel mondo vengono spesi circa 10 miliardi di dollari per stampare quasi 150 miliardi di nuove banconote e questo solo perché nel 60-80% dei casi il sebo umano che vi si deposita le fa ingiallire e le rende inutilizzabili?
Non solo: questo "scherzo" costa all'ambiente qualcosa come 150 mila tonnellate di carta che deve venire poi smaltita.
A sostenere questi numeri Nabil Lawandy e Andrei Smuk, due ricercatori americani che avrebbero scoperto un modo per togliere dalle banconote il grasso che vi si deposita ad ogni passaggio di mano.
In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Industrial & Engineering Chemistry Research, i due scienziati hanno spiegato di essere riusciti a lavare, usando l'anidride carbonica allo stato supercritico, diversi tipi di banconote in circolazione nel mondo senza alterarne le caratteristiche di sicurezza, come gli ologrammi e gli inchiostri fosforescenti.
La CO2 supercritica - ossia il biossido di carbonio portato alla temperatura di 31,1 gradi centigradi e a una pressione di 73,8 bar - è già ampiamente usata come solvente perché è economica, non è tossica e non inquina.
Il suo impiego per pulire le banconote, sostengono gli esperti, oltre a consentire un risparmio evitando di dover emettere nuovo contante, non avrebbe dunque un impatto sull'ambiente anzi, al contrario, eviterebbe di dover smaltire la cartamoneta ritirata.





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