Il dopo Fukushima - In Corea del Sud mercato del pesce in profonda crisi

 

 

Il dopo Fukushima - In Corea del Sud mercato del pesce in profonda crisi

Le ripercussioni a seguito del disastro alla centrale nucleare di Fukushima non si arrestano.
Ora ad essere colpito è, a livello economico, il mercato del pesce nei Paesi vicini al Giappone.
In Corea del Sud, ad esempio, da agosto a oggi i consumatori hanno diminuito il loro consumo di pesce influenzando negativamente l'attività sul mercato nazionale e questo perché sono convinti che l'acqua radioattiva fuoriuscita dai serbatoi di stoccaggio del sito nucleare abbia contaminato anche altri territori.
Oltre alle radiazioni i coreani temono anche la politica del Governo che cerca di rassicurare in ogni modo i consumatori: "Attualmente è vietata l'importazione di pesce dalle 8 prefetture vicine a Fukushima - spiega Lee Soo-Doo direttore della divisione sulla sicurezza alimentare del Ministero -. Il pesce proveniente da altre località è sottoposto a un controllo accurato e deve presentare un certificato di provenienza. Inoltre, il controllo sulla radioattività dei prodotti è stato esteso a ogni genere di importazione".
Ma tutto questo sembra non bastare tanto che, nel tentativo di tranquillizzare i propri clienti, un negozio del posto, l'Henaro Club, per permettere di leggere il livello di radiazioni contenuto nel pesce venduto, vicino al banco ha installato uno scanner che permette ai clienti di controllare il prodotto prima dell'acquisto.
Oltre ad un cartello che informa che il negozio non vende prodotti ittici importati dal Giappone.





Galleria fotografica

 


 

Argomenti: contaminazione nucleare pesce Fukushima, crollo vendita pesce, disastro nucleare Fukushima

 

 

 

 

 

 
 

Impronta Ecologica è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Parma (Reg. n. 14 del 27/10/2000)

Pubblicità su Impronta Ecologica  |  Comunicati Stampa  |  Redazione  |  Mappa del sito  |  Privacy e Cookie Policy  |  Dati Sociali

2000-2016©Impronta Ecologica

Licenza Creative Commons