Acidificazione degli oceani, in aiuto degli scienziati arrivano i satelliti

 

 

Acidificazione degli oceani, in aiuto degli scienziati arrivano i satelliti

In aiuto degli scienziati impegnati a capire cosa sta avvenendo sul nostro Pianeta a causa dell'inquinamento atmosferico ci sono ora anche i satelliti.
In particolare sul fronte di quella che è definita acidificazione degli oceani (ossia il cambiamento chimico delle acque dovuto a un maggiore assorbimento di anidride carbonica) che vede impegnati l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l'Università di Exeter (nel Regno Unito) nel progetto basato sui dati forniti dal Satellite SMOS (Soil Moisture Ocean Salinity) le cui immagini permettono di rivelare dallo spazio il fenomeno, evitando così i tempi e gli spostamenti legati al dover prelevare campioni d'acqua in aree non sempre accessibili.
Per misurare la temperatura gli scienziati si affidano a sofisticate telecamere termiche, mentre i sensori a microonde rilevano la salinità dell'acqua.
Combinando questi due dati, i ricercatori possono calcolare l'acidificazione dei mari in modo veloce e per aree molto più grandi rispetto a quelle monitorate fino ad ora.
"I satelliti diventeranno sempre più importanti per misurare l'acidificazione degli oceani, specialmente in aree remote e spesso pericolose come l'Artico", sostiene Jamie Shutler dell'Università di Exeter. "Stiamo sperimentando queste tecniche in modo da poter monitorare vaste aree degli oceani, così possiamo identificare in modo rapido e facile le zone più a rischio dalla crescente acidificazione".
E i rischi non sono esigui: ogni anno oltre un quarto delle emissioni globali di CO2 viene assorbito dagli oceani, in un processo che rende sempre più acide le acque e che minaccia così la sopravvivenza di alcuni ecosistemi marini, su cui l'uomo fa, tra l'altro, affidamento per la sua alimentazione.
Non solo: secondo un recente studio coordinato dall'Università di Edimburgo e pubblicato sulla rivista scientifica Science, proprio l'acidificazione degli oceani fu la causa 252 milioni di anni fa della maggiore estinzione di massa del Pianeta in cui vennero spazzati via il 90% delle specie marine allora esistenti e più dei due terzi della fauna terrestre.
Quella volta il fenomeno fu scatenato dall'estrema attività vulcanica della Terra, ora invece la causa è da cercarsi solo nelle scellerate attività dell'uomo.





Galleria fotografica

 


 

Argomenti: acidificazione oceani, satellite controllo acidificazione oceani, SMOS Soil Moisture Ocean Salinity)

 

 

 

 

 

 
 

Impronta Ecologica è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Parma (Reg. n. 14 del 27/10/2000)

Pubblicità su Impronta Ecologica  |  Comunicati Stampa  |  Redazione  |  Mappa del sito  |  Privacy e Cookie Policy  |  Dati Sociali

2000-2016©Impronta Ecologica

Licenza Creative Commons