
Dai vigneti non solo uva ma anche energia elettrica
Forse non tutti si rendono conto che i vigneti rappresentano enormi quantità di territorio utilizzato solo parzialmente sia in termini di superficie, sia a livello temporale (per intenderci: dopo la raccolta dell'uva i terreni rimangono "inattivi" per molti mesi all'anno).
Per carità il prodotto che se ne ricava può senza ombra di dubbio potrebbe giustificare tutto questo, ma c'è qualcuno che si è posto una domanda molto intelligente: può un vigneto tornare utile oltre che per il vino anche per qualcos'altro senza per questo compromettere la propria produzione o la qualità dell'uva?
La risposta è sì, integrando il vigneto con particolarissime microturbine eoliche che per produrre energia elettrica non hanno bisogno di ingombranti pale, ma solo di "semplici" (si fa per dire perché la tecnologia utilizzata è avanzatissima) nastri elastici che vibrano col vento e, nel fare questo, azionano un rotore grazie al quale viene generata energia elettrica.
Il sistema si chiama Wolt e sembrerebbe davvero interessante in quanto a efficienza, durevolezza, costi di installazione (molto contenuti) e benefici offerti in cambio, tanto che potrebbe offrire ai produttori vinicoli un'interessante opportunità per affiancare le entrate generate col vino con altre di carattere energetico.
A dire il vero nelle intenzioni del progettista non c'è la volontà di realizzare un impianto di produzione di energia elettrica su larga scala, ma solo a carattere privato il che significa che l'energia prodotta potrebbe essere solo utilizzata dall'azienda vinicola.
Ma a prescindere da questo si tratta pur sempre di un'utile invenzione che dimostra, ancora una volta, che già siamo pronti (se lo vogliamo) ad abbandonare il petrolio per un'energia pulita. |